La festa dei Lavoratori
Otto ore di lavoro, otto di riposo, otto di svago: queste le rivendicazioni all’origine del 1° maggio come festa dei lavoratori. Nel 1884, la Federazione delle organizzazioni sindacali americane aveva stabilito per il 1° maggio 1886 la scadenza entro cui le otto ore sarebbero diventate lo standard lavorativo.
Il 1° maggio del 1886 fu indetto, da parte dei sindacati americani dei lavoratori, uno sciopero generale. A Chicago si tenne una grande manifestazione per celebrare questo importante risultato conseguito in materia di diritti dei lavoratori. Durante questa manifestazione avvennero dei violenti scontri di piazza con morti e feriti sia tra i manifestanti sia tra le forze dell'ordine.
Nei giorni successivi furono arrestati diversi anarchici, per lo più immigrati di origine tedesca. Sette, in seguito a un brevissimo processo, furono condannati a morte. Tuttavia, pochi anni più tardi, il processo fu riconosciuto come una farsa, tutti i condannati furono riabilitati e i superstiti liberati.
Al Congresso internazionale di Parigi del 1889, dove fu istituita la Seconda internazionale socialista, venne scelta la data 1° maggio come Festa internazionale dei lavoratori e, da allora, questa ricorrenza fu celebrata in molti paesi. È in memoria delle vittime, i “martiri di Chicago”, e in memoria di quegli eventi, che nel 1889 l’American Federation of Labor propose il 1° maggio come festa dei lavoratori, una proposta subito fatta propria anche a Parigi dal congresso della Seconda Internazionale. Il primo appuntamento ufficiale fu nel 1890, con un’enorme manifestazione internazionale. Da allora, ogni anno, si svolgono grandi manifestazioni pubbliche; anche a Roma, a piazza S. Giovanni in Laterano, con un concerto, organizzato dai sindacati e trasmesso in diretta televisiva.
prof. Eugenio Russomanno
Biblioteca scolastica d’Istituto